sabato 18 maggio 2013

Recensione Hunger Games di Suzanne Collins

Titolo: Hunger Games
Autore: Suzanne Collins
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo: 13,00 € cartaceo, 6,99 € ebook
Edizione: cartacea
Pagine: 376
Trama:
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

La mia recensione
In quest'ultimo anno si è parlato molto di Hunger Games.Sicuramente l'uscita del film ha aumentato la popolarità del libro, che si era già fatto un nome da solo.Ovunque c'era qualcuno che parlava di Hunger Games.E io non l'avevo ancora letto.
Spesso ci si trova davanti a libri che godono di una fama immeritata, libri brutti, libri che sono conosciuti soltanto perché a qualcuno è venuto in mente di portarli al cinema.
Sono orgogliosa di dire che Hunger Games non è uno di questi e che sono veramente felice di averlo letto.
Forse è un po' questo il concetto del toccare il cielo con un libro, trovare una storia della quale ti innamori profondamente.
Siamo a Panem, nazione sorta sul vecchio Nord America, divisa in 12 Distretti e governata dalla città di Capitol City.
Ogni anno, nel giorno della mietitura, vengono estratti un ragazzo ed una ragazza per distretto, che dovranno partecipare agli Hunger Games, giochi sanguinosi in cui i tributi lottano per restare vivi.Il vincitore, l'ultimo tributo rimasto, godrà di una vita ricca di lussi e vizi.
Quando, all'inizio dei settantaquattresimi Hunger Games, la sorella di Katniss viene estratta, lei non esita un istante e si offre volontaria al suo posto.
Ora l'unica cosa che può fare è cercare di sopravvivere.
Ci sono state veramente molte cose che mi sono piaciute di questo libro.
Per iniziare, lo stile dell'autrice, veramente bello.Scorrevole, ma non troppo semplice, permette al lettore di entrare nella storia e di ritrovarsi dentro al libro, a Panem.
La storia è molto originale,  interessante e mai noiosa, anche se al'inizio mi sono sentita un po' disorientata dalla quantità di informazioni fornite.
I personaggi, soprattutto Katniss e Peeta, mi sono piaciuti veramente tanto.Non sono degli stereotipi, tutto il contrario.
Katniss è forte e determinata. Il suo primo pensiero è la sorellina Prim, per cui farebbe di tutto.Era molto affezionata al padre e dalla sua morte ha un rapporto burrascoso con la madre.E' la "capofamiglia".
Peeta invece non è il solito ragazzo bellissimo e strafottente, anzi.E' una persona abbastanza semplice, figlio del panettiere del Distretto 12, e molto dolce.Tuttavia è riuscito a raggiungere il mio cuore solo nell'arena, in cui viene inquadrato meglio.
Anche i personaggi secondari sono degni di nota, mi sono piaciuti particolarmente Haymitch ed Effie Trinket, oltre alla dolcissima Rue.
Le ambientazioni sono molto varie: si passa dal Distretto 12, con il suo bosco e gli abitanti affamati, a Capitol City, con i suoi abitanti bizzarri e pieni di soldi, all'arena, dove niente può pagare la tua vittoria o la tua morte.
La fine è stata meravigliosa, mi ha lasciata con il fiato sospeso.
Voglio leggere al più presto il secondo libro!!
Il mio voto è di
@@@@@ stelle!
Bellissimo, leggerlo è stata un'esperienza unica!

A Capitol City la gente fa interventi chirurgici per apparire più giovane e più magra.Nel Distretto 12 i segni della vecchiaia sono una specie di conquista, data la quantità di persone che muoiono giovani.Appena vedi un anziano,vuoi quasi congratularti con lui per la sua longevità, chiedergli il segreto della sopravvivenza.Una persona ben pasciuta la invidi, perché non tira avanti a fatica come la maggior parte di noi.Ma qui è diverso.Le rughe non sono apprezzate.Una pancia rotonda non è indice di successo.


1 commento:

  1. La trilogia di Hunger Games per me è arrivata al momento giusto. Dopo l'amore immenso per Harry Potter e l'altrettanto immensa delusione per Twilight, cercavo una serie che mi conquistasse...e mi sono perdutamente innamorata di questa.
    Il primo libro mi ha tolto letteralmente il fiato: non avevo mai letto romanzi distopici e per me è stata una bellissima esperienza. La storia è originale, ben scritta e soprattutto bella e crudele allo stesso tempo *W*
    Con Katniss ho un rapporto di amore/odio, mentre di Peeta mi sono innamorata subito. E' troppo tenero >.<

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